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La sfida del coinvolgimento dei lavoratori all'interno di imprese multinazionali in continua trasformazione – strumenti per le parti sociali e gli attori a livello aziendale

Il Contesto


La multinazionale è sempre più un soggetto in continua trasformazione:

trasforma il perimetro geografico e settoriale in cui opera; trasforma, spesso scomponendo, i cicli produttivi (dalla fornitura alla distribuzione, passando per la logistica); opera al fine di tagliare i costi delocalizzando, appaltando, terziarizzando con l'effetto di destrutturare schemi consolidati di dialogo sociale; si intride dei mutamenti dettati dall'uso delle tecnologie e dalla digitalizzazione (industry 4.0 – smart working); investe sempre più, a prescindere dal core business, nella finanza; ha una struttura organizzativa sempre più complessa; orienta e muove i capitali in funzione alle opportunità di massimizzazione dei profitti; in breve, opera scelte a livello centrale, che hanno una ricaduta sull'organizzazione del lavoro ed i livelli occupazionali a livello territoriale.

Dal 2012 la Filcams, in cooperazione con altri partner sindacali, si è posta il tema di come rispondere ai mutamenti continui e ai processi evolutivi relativi alle multinazionali e al contesto economico, realizzando progetti co-finanziati dalla Commissione europea, con l'obiettivo di fornire maggiori strumenti di conoscenza, partecipazione e azione agli attori sindacali, ai lavoratori e ai rappresentanti dell'impresa. Il progetto MuMMIA (2012- 2013) ha affrontato l'aspetto multi-settoriale delle multinazionali e la velocità con cui esse mutano il loro perimetro geografico e settoriale, in rapporto alla lentezza con cui gli organismi di rappresentanza dei lavoratori e gli ambiti del dialogo sociale riescono a adattarsi. Il progetto To.Be.E.EWC (2014 – 2016) ha trasformato in algoritmo il processo di costituzione e gestione dei CAE (scomponendolo in un numero finito di passi elementari) e ha dotato i rappresentanti dei lavoratori di pratici manuali e check list per facilitare il loro compito in funzione allo specifico ruolo ricoperto (strumenti utilizzabili anche dai rappresentanti dell'impresa per avere un linguaggio comune nella gestione del dialogo aziendale). Il progetto ITEM (2014 – 2016) ha ideato dei corsi innovativi di formazione per gruppi omogenei di destinatari (a. sindacalisti; b. delegati sindacali di multinazionali; c. componenti CAE) con l'obiettivo di fornire conoscenza e consapevolezza sul proprio ruolo e gli strumenti a disposizione per attuare un dialogo sociale con l'azienda multinazionale. Il progetto OPEN EWC (2015 – 2017) è teso alla costruzione di un Osservatorio/ranking sindacale, per il monitoraggio della condotta “responsabile” delle multinazionali e della trasparenza dei dati inerenti l'applicazione di vincoli e obblighi derivanti da fonti di natura legale, contrattuale o volontaria, nonché per l'acquisizione di informazioni utili a migliorare i processi partecipativi all'interno delle multinazionali.

La competizione globale e l'aggravarsi della situazione economica hanno comportato un'impennata dei processi di ristrutturazione delle imprese. La gestione delle ristrutturazioni è diventata, purtroppo, la prassi più diffusa e frequente di dialogo sociale; serve quindi ripensare al ruolo delle parti sociali e agli strumenti per affrontare questa nuova dimensione, anche all’interno dei CAE.

Le direttive dell'Unione Europea hanno consentito di gestire le trasformazioni entro un quadro normativo omogeneo in tutta Europa. In particolare, le procedure di informazione e consultazione in virtù delle normative UE hanno consentito di anticipare il cambiamento e agevolato una gestione solidale e contrattuale delle situazioni di maggiore difficoltà, permettendo al sindacato anche locale di collocare, spesso anticipando, il confronto con la direzione del gruppo a livello centrale.

Inoltre, la pratica dei TCA – ancora da implementare - ha consentito di condividere delle linee per la gestione di ristrutturazioni, che garantissero omogeneità in tutti gli stabilimenti facenti parte dell'impresa o del gruppo di imprese. Una pratica, che potrebbe riguardare, oltre al core business, anche la filiera di fornitura, nonché distribuzione e post vendita.

In un contesto del genere, occorre sviluppare uno studio “dinamico” che analizzi gli andamenti e possa aiutare a prevedere i futuri cambiamenti, attrezzando le parti sociali ed i governi affinché possano prevedere le azioni più appropriate a prevenire i rischi e le conseguenze negative per una filiera intersettoriale sostenibile.

Il ruolo del CAE e della cooperazione transnazionale tra rappresentanti dei lavoratori e tra questi e le multinazionali riveste un'importanza fondamentale perché consente l'apertura di spazi di interlocuzione e/o di negoziazione al livello in cui vengono assunte le decisioni. Tuttavia, sia le direttive europee sulle procedure di informazione e consultazione che gli accordi transnazionali di gruppo rimangono strumenti ancora poco conosciuti ed utilizzati. Di conseguenza, le potenzialità di tali strumenti rimangono ancora inesplorate, in particolare la capacità di anticipare i cambiamenti, di prevenire e risolvere dispute legati ai cambiamenti in un contesto di filiera.